Lunedì 14 novembre 2022 di Michele Colombini Gnutti
Eccomi qui a raccontarvi della mia esperienza a Torino dove ho potuto visitare l’immenso Heritage Hub del gruppo Stellantis.
A farmi da guida c’era Alessio, un membro dello staff che ha saputo narrare molti aneddoti delle vetture presenti in questo gigantesco padiglione riuscendo a trasmettere la sua passione per le auto e la sua competenza.
L’Heritage Hub, ente creato nel 2015, è stato collocato nell’area sud del complesso Mirafiori, precisamente nell’ex officina dove, fino al 1981, venivano costruiti i componenti metallici per le auto.
Questo spazio museale ora racchiude circa 300 vetture della collezione aziendale ed è diviso in quattro sezioni principali: entrando, le due sezioni centrali racchiudono otto aree dedicate a delle collezioni temporanee; invece, l’area all’estrema destra racchiude le vetture Lancia mentre, quell’opposta, mette in mostra il marchio Fiat e Alfa Romeo.
Le 8 aree tematiche temporanee racchiudono 8 vetture ciascuna ed è stato un meraviglioso scoprire e conoscere aspetti sconosciuti e veicoli iconici quanto rari.
La prima area è dedicata alle vetture da competizione; le più antiche sono del 1908 e si tratta della Fiat S61 Corsa e della Lancia 12 HP Alfa Sport.


Ho potuto ammirare anche l’unica vettura Lancia ideata per correre in formula: la Lancia D50 del 1953, e non sono mancate anche delle Abarth e delle auto ideata da Dallara.
La seconda area elogia i prototipi ed espone esemplari unici come la Lancia Astura del 1936, la Lancia Flaminia Loraymo e l’Abarth 2400 Coupé.



Però una delle aree più belle è stata la terza; quella dedicata alle vetture che sono state iconiche per la storia dell’automobilismo italiano. Tra le più belle vi cito la Lancia Lambda versione Torpedo degli Anni ’20; la Fiat 500 A, detta “Topolino”, che è stata prima vettura di dimensione così ridotta in Italia e la Lancia Aprilia che è stata l’ultima vettura disegnata da Vincenzo Lancia.



L’area numero quattro è dedicata all’ecosostenibilità/elettrico e si possono ammirare prototipi dai primi Anni ‘70 fino agli Anni 2000 come X1/23 del 1974, la prima vettura Fiat con motore elettrico e la Panda Elettra.
L’area successiva racchiude le auto piccole ma sicure (small and safe) come la Lancia Augusta -analoga alla Lambda-, che è stata la prima con assetto autoportante, e la Fiat Taxi 850, che è stato il primo esempio di monovolume compatto ed è stata disegnata da Pio Manzù.
Non da meno la Lancia Dea, che è stato il primo veicolo europeo con elementi di guida autonoma -e si parlava del 2000-, e la 500 numero 001 del 2007 che è stata la prima vettura citycar ridotta ad aver ottenuto le 5 stelle euro NCUP.
Così si arriva alla sezione numero sei: vetture con il design che è diventato la rappresentazione iconica di alcuni marchi.
Tra quelle meraviglie vi cito la Lancia Artena Cabriolet e la Lancia Aurelia B20 e B24 Spider, quest’ultima con assetto America (solo circa 200 esemplari): prime vetture Lancia al mondo a montare motore 6 cilindri a V.



Altre due meraviglie sono la Lancia D25, prototipo che doveva sostituire la D24 nel 1955 anno dove morì Ascari, e la Fiat Dino Spider, che è stata l’unica Fiat con anima Ferrari 6 cilindri 2000; poi, nel 2004 venne fatta anche in versione Coupé ma con Bertone.



La penultima categoria ingloba automobili che hanno fatto viaggi epici come la Fiat 1100 Monterosa: la prima vettura al mondo che ha fatto un viaggio in solitaria intorno al globo, ovvero Palermo – New York in 2 anni, per un totale di 72000 km.
È meravigliosa anche la Fiat A.R. 51, detta “Campagnola”, che detiene ancora il record di attraversamento del Continente Africano in soli 11 giorni… e si trattava di 70 anni fa.
E, per gli appassionati del rally, non può mancare la Lancia Delta HF Integrale che ha percorso il Rally Safari del 1988.



L’area finale, l’ottava, elogia la Lancia con le vetture iconiche del rally Anni ‘70 e ’80 di cui
detiene ancora oggi dei record.
Un inchino è dovuto davanti a queste leggende:
–Lancia Fulvia Coupé 1600 HF, la prima auto del rally Lancia;
–Lancia Stratos HF Gruppo 4, tra le più vincenti ed iconiche, motore Dino e derivata essa stessa dalla Dino 246 disegnata da Gandini;



–Lancia Rally 037, che è stata l’ultima vettura con trazione posteriore ad aver vinto un mondiale
-e il prototipo ECV2, con 680 cavalli e 840kg di peso, in fibra di carbonio e con una capacità di andare da 0 a 200 in 9 secondi.



Che dire, cari lettori, otto aree differenti per tematica ma anche per valore culturale italiano: un cammino tra storia e società.
E poi? Ecco che ci addentriamo sulle sezioni che si trovano ai lati di questo padiglione.
Tra le esposizioni dedicate al marchio Lancia ho potuto ammirare due Stratos -una stradale e una con assetto rally-, varie Delta e la Lancia 12HP: il primo modello Lancia della storia, e che arrivava a 90/km già in quegli anni.






Ma voi sapevate che Lancia nel 1971 aveva un suo museo e che ha sempre conservato almeno un esemplare di ogni sua vettura? Io l’ho scoperto durante la visita insieme ad altri aneddoti curiosi che lascio scoprire a voi futuri visitatori.
Addentrandoci nel marchio Fiat ho potuto vedere alcune Balilla, la Belvedere -1a station wagon prodotta in serie al mondo-; ho ammirato l’unico prototipo esistente sopravvissuto della Seicento, la Seicento multipla, la 1300, la 2300 berlina, la 124 e 124 Sport Spider, la 125 con cambio automatico e guidata dall’Avvocato Agnelli, e una 131 SuperMirafiori, sempre guidata dall’Avvocato.






All’Heritage Hub c’è addirittura l’Abarth 124 GT4, prototipo con motore derivato da Alfa Romeo 4c.
Vi sono presenti anche vetture dell’Arma dei Carabinieri come la 127, l’unica presente al museo.
Ma volete sapere un’altra curiosità? Fiat solo prima degli Anni ’40 aveva fatto uscire già 80 modelli di auto. Incredibile!!!
Infine, e forse per me il più “sentito”, il settore dedicato al marchio Alfa Romeo dove mi sono gustato due Alfa Romeo 8C , il prototipo da cui poi hanno ideato l’Alfa Romeo SZ e due esemplari di Alfa Romeo 4C Quadrifoglio che non sono purtroppo omologabili.





In fondo al padiglione, in esposizione si possono ammirare anche degli storici prototipi dei motori Lancia e dei motori ancora da “riscoprire”.



Invece, all’ingresso del museo è possibile creare un confronto visivo tra la prima 500 Abarth della storia e il prototipo della Fiat Abarth 1000.

Che dire, cari lettori? Se amate le auto -soprattutto i nostri marchi storici italiani, dovete assolutamente andare a visitare l’Heritage Hub di Torino perché sono certo che ne uscirete ancora più appassionati e inebriati per aver potuto ammirare vetture iconiche e d’immenso valore culturale e automobilistico.
Io mi sarei fermato ancora ore a scoprire i vari dettagli e le varie perfezioni che già avevano anni fa e, non da meno, le varie spiegazioni che Alessio dispendeva a chi lo ascoltava sempre più incuriosito.
Concludo condividendo con voi un’altra curiosità, ma questa volta riguarda direttamente l’Avvocato Agnelli.
Voi sapevate che di tutte le vetture guidate dall’Avvocato Agnelli, solo le Fiat Panda erano intestate a lui? Ma non è finita qui. L’Avvocato amava così tanto questa vettura che ne aveva una per ogni casa.

Cosa state aspettando a prenotare la visita presso questo nuovo e straordinario museo dedicato alle automobili?
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